Quarta Dindo e De Maria a Napoli nel segno di Maurice Ravel

11.02.2025

Massimo Quarta (violino), Enrico Dindo (violoncello), Pietro De Maria (pianoforte), tre solisti tra i più famosi al mondo, rendono omaggio a Maurice Ravel con il concerto in programma giovedì 13 febbraio (ore 20:30), nel Teatro Sannazaro di Napoli per la stagione dall'Associazione Alessandro Scarlatti presieduta da Oreste de Divitiis. Tre raffinati virtuosi sono i protagonisti di una serata che li vede eccezionalmente uniti per celebrare il 150° anniversario della nascita di Maurice Ravel, il grande compositore nato il 7 marzo del 1875 a Ciboure, in Francia. Nel concerto a Napoli, il trio Quarta - Dindo - De Maria propone l'ascolto di tre capolavori di Ravel in una sequenza che inizia con la "Sonata per violino e violoncello, op.73", quindi con "Gaspard de la Nuit, per pianoforte, op.55" per concludersi con il "Trio in la minore per violino, violoncello e pianoforte, op.67". "Un concerto atteso - sottolinea Tommaso Rossi, direttore artistico dell'Associazione Scarlatti - che ci consente di unirci alle tante celebrazioni che, in Europa e non solo, ricordano l'arte di Maurice Ravel, la sua raffinata perizia compositiva, l'originale capacità di sintesi tra diverse espressioni musicali e la valenza innovatrice che egli pose nell'utilizzo di strumentazioni inconsuete per il suo tempo". Tre opere composte in diversi momenti della vita del compositore francese, scelte "per offrire al pubblico - si legge in una nota di sala - una significativa incursione nel fantastico immaginario musicale di Ravel fatto di slanci improvvisi e atmosfere rarefatte". Si passa dal virtuosismo trascendente di "Gaspard de la Nuit" del 1908, alle aperture espressive, eterogenee e di rara intensità, del "Trio in la minore" del 1914, fino alla "Sonata per violino e violoncello", un pezzo "sperimentale" per l'epoca, ultimato nel 1922 e dedicato "à la mémoire de Claude Debussy" (nei confronti del quale Ravel testimoniò più volte profonda ammirazione). "Questa sonata - scrisse Ravel - credo che segni una svolta nell'evoluzione della mia carriera. La spoliazione vi è spinta all'estremo e comporta la rinuncia al fascino dell'armonia e in orientamento sempre più pronunciato in direzione della melodia".

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